Il 28 ottobre 2015 sarà presentata a Milano la Rete di Impresa Italia – Iran, creata da H2biz per consentire ai fornitori di posizionarsi in Iran prima che termini l’embargo internazionale.
Luigi De Falco, presidente di H2Biz, ci spiega il progetto in questa breve intervista.
Cosa è una rete di impresa e quali vantaggi che può portare alla singola impresa?
Una rete di impresa è una forma di aggregazione tra aziende che condividono risorse e obiettivi. I vantaggi sono di natura economica (acquisti in comune, incentivi fiscali) e di natura operativa (la rete è più forte del singolo aderente sul mercato, ha maggiore potere contrattuale e può gestire operazioni complesse).
La rete Italia-Iran: come e quando nasce l’idea?
E’ un’idea lunga, partita 2 anni fa. Uno dei punti focali della strategia del Gruppo H2biz è investire sulle aree ad alto tasso di rischio e l’Iran, durante la crisi diplomatica con l’Occidente per la querelle sul nucleare, erano una di queste. Abbiamo aspettato il momento giusto per lanciarla. Momento che è arrivato quando l’Iran ha firmato il primo protocollo di intesa sul nucleare. A quel punto era chiaro che l’embargo aveva i giorni contati e noi eravamo pronti per portare la Rete sul mercato.
Le relazioni commerciali tra Italia e Teheran: quali sono state e quali sono adesso, alla vigilia della fine delle sanzioni?
L’Italia ha sempre avuto un rapporto speciale con l’Iran, rapporto confermato dai dati della Camera di Commercio Italo-Iraniana: l’interscambio commerciale Italia-Iran ha raggiunto il suo massimo storico (7.097 milioni di euro) nel 2011, dopo la flessione del 2009 dovuta alla crisi economica. La recente visita del Ministro degli Esteri Gentiloni a Teheran ha confermato questa “special relation” tra Italia e Iran. Non dimentichiamo che l’ENI ha un rapporto storico con l’Iran. Insomma, l’Italia è in pole position, un vantaggio che non dobbiamo in alcun modo perdere.
Luigi De falco, Presidente H2Biz
Cosa può rappresentare la fine dell’isolamento economico dell’Iran per le imprese italiane?
Una grande opportunità commerciale. Un paese di 77 milioni di abitanti posizionato al centro del Golfo Persico che sta per aprirsi al mercato. Non dimentichiamo che l’Iran è ricco di idrocarburi, non è un paese del terzo mondo, quindi ha una capacità di spesa decisamente elevata. Le piccole e medie imprese sono quelle che hanno più da guadagnarci, il mercato iraniano sotto embargo era inaccessibile per gli operatori di piccole dimensioni. Adesso lo è e l’eccellenza del Made in Italy può dire la sua anche in Iran.
Le prime azioni messe in campo dalla rete.
Presenteremo ufficialmente la Rete a Milano il 28 ottobre. Poi voleremo in Iran a metà novembre per siglare i primi accordi di partnership, le cui condizioni sono già state negoziate. Da quel momento la Rete sarà pienamente operativa. Contiamo di cominciare a ricevere le prime commesse per la Rete per gennaio 2016.
Una panoramica sulle imprese italiane che hanno aderito e su quelle iraniane che parteciperanno all’evento del 28 ottobre.
Gli aderenti alla Rete appartengono a 47 settori merceologici, abbiamo dato un taglio inter-settoriale all’operazione convinti che un’offerta vasta e articolata possa essere un vantaggio nell’acquisizione di commesse complesse. Le richieste di adesione alla Rete hanno superato le nostre più rosee aspettative. Abbiamo dovuto porre il limite di 5 aderenti per settore, altrimenti la Rete sarebbe stata ingestibile in fase di start up. Non escludiamo, comunque, di allargare la base di aderenti, magari dopo un anno di operatività. All’evento del 28 ottobre parteciperà una piccola rappresentanza delle controparti iraniane, aziende industriali e di servizi che vengono in Italia per conoscere i loro futuri fornitori. Sono 48 gli operatori iraniani che parteciperanno all’evento.
Aspettative concrete della Rete per il 2016
Il nostro obiettivo per il primo anno sono 100 milioni di euro di commesse per gli aderenti italiani alla Rete. Un obiettivo alla nostra portata, che siamo siamo già riusciti a raggiungere con le missioni imprenditoriali che periodicamente facciamo ogni 3 mesi in altre aree geografiche. Essendo la Rete un’operazione strutturale di lungo termine ci aspettiamo di superare i risultati che normalmente otteniamo con le missioni all’estero.
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