E alla fine accordo fu. Dopo otto giorni serratissimi di trattative, il 2 aprile 2015 (13 farvardin 1394 per il calendario persiano) Iran e 5+1 hanno raggiunto un traguardo che non è esagerato definire storico. Si tenga presente che l’accordo ad interim rinnovato il 24 novembre 2014 aveva fissato il 31 marzo come termine per il raggiungimento di un accordo politico, non dell’accordo tecnico.
E alla fine, con 48 ore di ritardo e dopo un’autentica maratona diplomatica, quell’accordo c’è. Il termine inglese di Joint Comprehensive Plan of Action (JCPA) fissa i punti chiave di un trattato che andrà scritto e approvato entro il 30 giugno. Ma chi si aspettava (o sperava) una generica dichiarazione di intenti, è rimasto deluso. Questo è un passo importante per un accordo vero; indica un percorso preciso e soprattutto una volontà politica chiara.
D’altra parte, sarebbe stato difficile per tutti tornare ancora una volta a casa a mani vuote. Ma la difficoltà e la lunghezza della trattative indica come non si sia trattato di un gioco al ribasso.
Final Ministerial Plenary of these #IranTalks. Now going to meet the press with @JZarif. Good news
— Federica Mogherini (@FedericaMog) April 2, 2015
Almeno ufficialmente, Iran e Usa non ristabiliscono relazioni diplomatiche. D’altra parte, non era uno dei punti sul tavolo. Ma è chiaro che – dopo 18 mesi di trattative e incontri – la percezione e l’atteggiamento di Ue e Usa nei confronti della Repubblica Islamica sia completamente cambiata . Lo stesso Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri Federica Mogherini ha sottolineato come l’accordo punti a includere l’Iran nella comunità internazionale sia a livello politico sia economico.
Il presidente Usa Barack Obama ha parlato di una “storica intesa”. Il suo discorso è stato trasmesso anche dalla TV iraniana.
Found solutions. Ready to start drafting immediately.
— Javad Zarif (@JZarif) April 2, 2015
Big day: #EU, P5+1, and #Iran now have parameters to resolve major issues on nuclear program. Back to work soon on a final deal.
— John Kerry (@JohnKerry) April 2, 2015
Solutions on key parameters of Iran #nuclear case reached. Drafting to start immediately, to finish by June 30th. #IranTalks
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) April 2, 2015
[youtube]https://youtu.be/L4tt6EdxTlg[/youtube]
Ecco i punti chiave dell’accordo quadro raggiunto a Losanna:
Riduzione centrifughe
L’Iran ha accettato di ridurre di circa due terzi le centrifughe installate. L’Iran passerà dalle attuali 19.000 a 6.104 centrifughe. Solo 5.060 di queste provvederanno all’arricchimento dell’uranio per 10 anni. Tutte le 6.104 centrifughe saranno del tipo IR-1, ovvero della prima generazione (attualmente, l’Iran dispone di modelli di centrifughe fino all’IR-8). Tutte le centrifughe in eccesso e le infrastrutture di arricchimento saranno messe sotto il diretto monitoraggio dell’AIEA e verranno utilizzate solo come ricambi delle centrifughe operative.
Riduzione stock
L’Iran si impegna a ridurre il suo attuale stock di 10mila chili di uranio arricchito a non più di 300 chili, arricchiti al massimo al 3,67 per cento. La maggior parte delle riserve di uranio arricchito dell’Iran dovrà essere diluita (degradata a un livello di purezza inferiore all’attuale) o trasferita all’estero.
No a nuovi impianti
Per 15 anni l’Iran non costruirà alcun nuovo impianto al fine di arricchimento dell’uranio.
L’impianto di Fordow
Iran convertirà il suo impianto di Fordow in modo che non potrà più essere utilizzato per arricchire l’uranio per almeno 15 anni. L’impianto non ospiterà alcun materiale fissile e sarà convertito in centro di ricerca fisica e tecnologica.
Un solo impianto di arricchimento, a Natanz
L’Iran avrà “un solo impianto nucleare” per l’arricchimento dell’uranio, a Natanz, per dieci anni.
Reattore ad acqua pesante di Arak
Sarà modificato e il plutonio prodotto andrà all’estero. L’Iran non costruirà impianti simili per almeno 15 anni.
Breakout a un anno
L’attuale breakout – il tempo necessario a produrre materiale fissile sufficiente per un’arma – è stimato tra i 2 e i 3 mesi. Con l’accordo viene esteso ad almeno un anno, per una durata di almeno dieci anni.
Le sanzioni
In cambio degli impegni assunti, sarà gradualmente alleggerito il peso delle sanzioni internazionali sull’Iran. Le sanzioni di Ue e Usa saranno sospese dopo che l’AIEA avrà verificato l’adempimento da parte iraniana dei propri obblighi.
Tutte le precedenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla questione nucleare iraniana saranno abolite in simultanea con il completamento, da parte dell’Iran, di azioni legate al nucleare legati ai punti principali (arricchimento, Fordow, Arak e trasparenza).
Tuttavia, le disposizioni di base nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite saranno ristabilite da una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che approverà le linee guida e solleciterà la loro piena attuazione.
Verrà definito un processo di risoluzione delle controversie.
Il mancato rispetto dell’accordo porterà automaticamente al ristabilimento delle sanzioni contro Teheran.
Tutte le altre sanzioni degli Stati Uniti contro l’Iran per terrorismo, violazioni dei diritti umani, e missili balistici rimarranno in vigore.
Monitoraggio e controllo
Dopo i primi 10 anni di monitoraggio, le attività di ricerca e sviluppo continueranno a essere limitate e supervisionate, con le diverse restrizioni sul programma nucleare iraniano che resteranno in vigore per 25 anni.
IL TESTO INTEGRALE (IN INGLESE) DELLA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FINALE
eh.. mi piace la Mogherini, gentile, umana, altro che l’inglese Ashton. ma prevedo gran terremoto in Iran e che nel contesto internazionale, nel bel mezzo al guado della terza guerra mondiale fatta a pezzettini qua e là, e intorno a Iran, guerre fatte per conto terzi, per interposta, questo accordo sarà provisiorio o molto provisorio. La diferenza tra i ministri della defesa usa, Chak Hagel e questo guerra fondaio Ashton Clinton, sarà come tra questo e John Kerry. è tutto provisorio e la delegazione Iraniana ha calpestato tanti sacrifici dei suoi scienziati e i livelli raggiunti nell’attività nucleare. In più, se non erro, hanno manovrato su quello che aveva detto il leader Khamenei che gli accordi non devono essere fatti in due fasi, e che la necessità dell’arricchimento è 190000 su, indipendemente dal tipo delle centrifughe. E, i russi mi pare siano contrari quando dicono che l’accordo è senza condizioni. altrochè! i dove sono andati a finire gli accordi già stipulati con la Russia per 4 o per 2 centrali nuovi con desalinizzatori? forse chi per primo salterà sarà Salehi, l’ingredienti buono per tuttte le zuppe.
Caro Farrokh, grazie per il tuo contributo. In effetti, l’assenza di Lavrov alla passerella finale non è certamente casuale. Vedremo come si svilupperanno le cose. Intanto ti faccio i miei migliori auguri per questo 1394 appena cominciato.
grazie carissimo, come si dice, a buon rendere! mi pare che siamo in una fase troppo concentrata di modo che ogni cosa pur piccola trova un peso specifico abnorme che può pesare incidere o determinare, La guerra nello Yemen o contro Yemen è piccola ma guarda che dimensioni e che efetto nella polarizzazione creando o scoprendo una vena che passa dentro le nazioni, etnie, religioni.. Sudan! Afganistan! Pakistan, Egitto stesso, ma tutto provisorio. C’è da aver paura. Ha ragione purtroppo il Papa quando dice dove stiamo e quando il Vaticano fa appello a prendere armi contro Boko Haram. Non so perché Ashton Clinton abbia sostituito a Chak Hagel. fosse lui, due anni fa al posto di quest’ultimo, probabilmente avrebbe attaccato a Siria, quando quello del canale 5 aveva la bava alla bocca, Domani attaccherem! o i francesi che volevano fossero gli Stati uuniti a sporcarsi le mani e loro a prenderne i frutti. Ma oggi? Fossi possibile sentire la Mogherini in privato.. quello che raconterebbe.. non diciamolo a nessuno..
dicaimo