È una vittoria della politica sull’ideologia e sulla propaganda. Il governo del presidente Hassan Rouhani, eletto il 14 giugno e insediatosi il 3 agosto, porta a casa un risultato storico dopo una trattativa febbrile avviata a New York il 24 settembre e conclusa nelle prime ore del mattino del 24 novembre 2013. Una data che probabilmente ricorderemo a lungo.

Nei prossimi sei mesi, l’Iran limiterà in modo significativo il suo arricchimento di uranio, in modo da rendere impossibile qualsiasi sviluppo per uso militare. Sospenderà i lavori al reattore nucleare ad acqua pesante di Arak e collaborerà con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) per ispezioni più severe.

In cambio, il gruppo 5 +1 (Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina) si è impegnato ad alleggerire le sanzioni, rivedendo anche le misure che hanno colpito pesantemente l’export petrolifero dell’Iran. È un grosso passo in avanti rispetto alla promessa, ventilata nei giorni scorsi, dello “scongelamento” di asset per un valore di “4,5 miliardi dollari”.

Le parti si sono impegnate a cercare la conclusione di un accordo completo entro un anno.

Nel dettaglio:

Cosa ha concesso l’Iran

1-      L’Iran sospende il suo arricchimento di uranio al 20%. (Dal 20% – che permette soltanto uso civile, si può facilmente raggiungere il 90%, il livello necessario per una bomba). L’Iran si impegna a  convertire lo stock esistente in piastre di combustibile o a ridurlo al 5%.

2-      L’Iran sospenderà lo sviluppo del reattore ad acqua pesante di Arak, che sarebbe dovuto entrare in funzione entro la fine del 2014. Inoltre, non costruirà un impianto di ritrattamento, in modo da eliminare i sospetti su un eventuale uso di plutonio a fini militari.

3-      L’Iran fornirà informazioni complete sui suoi impianti nucleari all’Agenzia internazionale per l’energia atomica, inclusi i dettagli sulle cave di uranio e sulle centrifughe. Ci si è accordati per ispezioni più approfondite che prevedono anche l’accesso quotidiano da parte di ispettori dell’AIEA alla centrale di Natanz e agli impianti di arricchimento di Fordow.

4-      L’Iran ha accettato l’assenza, nel preambolo dell’accordo, di un riconoscimento formale del suo diritto all’arricchimento.

 

Cosa ha concesso il gruppo 5+1

1-      I 5 +1 hanno accettato di abolire le principali restrizioni sulle esportazioni iraniane di petrolio, le cosiddette sanzioni “dell’Unione europea e degli  Stati Uniti sui servizi associati di trasporto e assicurazione” . Inoltre, hanno accettato di sbloccare “un importo concordato” di beni iraniani all’estero.

2-      I 5 +1 rimuoveranno il divieto relativo al trasferimento di oro e metalli preziosi, imposto dagli Stati Uniti a febbraio. Così, L’Iran potrà nuovamente vendere gas naturale e petrolio in cambio di oro e metalli preziosi.

3-      I 5 +1 aboliranno le sanzioni sul petrolchimico e sul settore automobilistico dell’Iran.

4-      I 5 +1 rimuoveranno le restrizioni alla fornitura di pezzi di ricambio per aerei civili.

5-      I 5 +1 si impegnano a creare un canale finanziario per facilitare lo scambio di generi umanitari (prodotti alimentari, agricoli, prodotti e dispositivi medici) con proventi petroliferi iraniani bloccati all’estero.

Entro un anno

Le parti si impegnano a disporre  un programma di arricchimento concordato: sui limiti, sui livelli e sui luoghi in cui tale arricchimento sarà effettuato e sulla gestione delle scorte di uranio arricchito. Un riconoscimento, de facto, del diritto di arricchimento.

L’Iran dovrà ratificare i protocolli aggiuntivi al trattato di non proliferazione.

In cambio, saranno revocate tutte le sanzioni.

Ed ecco la chiosa:

Il programma nucleare iraniano sarà trattato allo stesso modo di quello di qualsiasi Stato non dotato di armi nucleari al TNP [Trattato di non proliferazione].

Lo storico tweet di Zarif

 

 Per consultare il testo integrale (in inglese) dell’accordo: http://bit.ly/17GUSFR

Antonello Sacchetti

Giornalista, blogger, podcaster, autore di diversi libri sull'Iran.

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  • […] base all’accordo del 24 novembre 2013 , l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno deciso di permettere all’Iran di accedere a […]

Antonello Sacchetti

Giornalista, blogger, podcaster, autore di diversi libri sull'Iran.

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