A una settimana dalla fine di colloqui di Losanna, Khamenei ha finalmente detto la sua. L’occasione è stata un discorso ufficiale a un incontro con i panegiristi. Di fronte a una platea di così fini cultori della retorica, la Guida non ha usato giri di parole.
E’ stato un discorso al mondo, non solo interno, lo dimostra il fatto che il suo staff abbia annunciato il live tweet un’ora prima dell’inizio.
Ayatollah Khamenei will deliver a speech in a meeting w panegyrists in an hour. Live Tweets on this account. pic.twitter.com/izWj7BXsHK
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
Cosa ha detto Khamenei?
Ha, in sostanza, raffreddato gli entusiasmi post Losanna: “Non posso essere né pro né contro l’esito dei recenti colloqui: non è stato raggiunto alcun accordo e non è stato assunto alcun impegno vincolante”.
On outcome of recent talks, I’m neither for nor against it;according to officials,yet no measure has been taken& there’s no binding results.
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
Il diavolo è nei dettagli
Come dire: non ci siamo ancora. Si giocherà tutto nei dettagli, dove potrebbero esserci delle trappole. E’ troppo presto per congratularsi. Non è ancora nemmeno chiaro se si arriverà o meno a un accordo.
It's all about the details.The disloyal side may want to stab #Iran in the back over the details;It is too early to congratulate.#IranTalks
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
A proposito del factsheet degli Usa
Khamenei è tornato sul factsheet pubblicato dal Dipartimento di Stato Usa poco dopo la conclusione del vertice di Losanna. La Guida si dice preoccupata del fatto che la controparte possa mentire e non mantenere le promesse. E il documento pubblicato sul sito del Dipartimento di Stato Usa – secondo Khamenei – contraddice quanto accordato nel vertice.
I support the negotiators& agree w a deal which ensures nation’s interests but no deal is favorable to a deal agnst #Iran interests&dignity.
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
E’ però vero che Khamenei ribadisce più volte la fiducia al team di negoziatori iraniani.
I trust our negotiators but I'm really worried as the other side is into lying & breaching promises; an example was White House fact sheet.
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
Via le sanzioni, subito
Khamenei riprende quanto affermato dal presidente Rouhani in un discorso televisivo poche ore prima: tutte le sanzioni dovranno essere rimosse quando l’accordo sarà raggiunto. Se la rimozione delle sanzioni dipende da un altro processo, allora perché abbiamo cominciato a parlare?
All #sanctions should be removed just when the deal is reached. If sanctions removal depends on another process then why we started to talk?
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
La Guida poi rimarca ancora una volta il carattere pacifico del programma nucleare e rivendica i successi della ricerca tecnologica iraniana.
Islam& reason forbid us from acquiring nukes but #nuclear industry is a necessity for country’s future in energy, medicine, agriculture,etc.
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
An underdeveloped country said that if #Iran has enrichment then I want it too! Do it if you can! #Nuclear tech. is our domestic capability.
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
Un freno alle ispezioni
Khamenei frena anche sulle ispezioni “non convenzionali”: non possono assolutamente compromettere la sicurezza nazionale.
No unconventional inspection that’d place Iran under special monitoring is acceptable. Foreign monitoring on #Iran’s security isn’t allowed.
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
Tuttavia…
Ma se gli Usa evitano comportamenti non condivisibili – sostiene Khamenei – la cooperazione potrebbe proseguire su altri temi. Un’apertura implicita sulla possibilità di intesa anche per altre crisi, ad esempio in funzione anti ISIS? Khamenei non dice altro.
Sulla crisi in Yemen
La Guida passa poi alla crisi nello Yemen, scagliandosi con toni molto duri contro l’Arabia Saudita. Parla di “genocidio”, simile a quello perpetrato da Israele contro i palestinesi.
What Saudis did in #Yemen is exactly what Israel did to #Palestine.Acting agnst Yemenis is a genocide that can be prosecuted in int’l courts
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 9, 2015
Dopo una settimana di silenzio, Khamenei si riprende la scena, dettando delle condizioni molto chiare sulla politica estera iraniana. Sulla quale, vale la pena ricordarlo, per la Costituzione del suo Paese, è lui ad avere l’ultima parola.
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