Il 24 novembre 2014 scade l’accordo ad interim sul nucleare stipulato tra Iran e Gruppo 5+1 un anno fa. Il 18 novembre si apre a Vienna una nuova e decisiva sessione di colloqui, preceduta da un summit di due giorni in Oman tra il 9 e il 10 novembre, conclusasi – almeno ufficialmente – senza progressi effettivi.
Ecco il diario dei colloqui:
24 novembre
Colazione (nel senso di breakfast) di lavoro tra ministri degli Esteri di Iran e Cina. E’ il primo appuntamento di una giornata che si preannuncia lunghissima. In un tweet molto pragmatico, la Guida Khamenei dice in sostanza: se l’accordo arriva bene, altrimenti il Paese continuerà sulla sua strada.
If they achieve results,then so much the better but if not,the country must stand on its own.11/3/13 #IranTalksVienna pic.twitter.com/KgYyqlEPBS
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) November 23, 2014
La voce del giorno parla di un rinvio dei negoziati a dicembre in Oman. Schema di una possibile soluzione:
#IranTalks were estimated to finish today; do you know the deal? @nuclearenergyir #IranTalksVienna #IranNuclear pic.twitter.com/kIyYcrlJDe — Idé (@agenceIDE) November 24, 2014
Nel primo pomeriggio arriva la conferma della voce che circolava già dalla domenica: l’accordo ad interim viene esteso al 1° luglio 2015. L’Iran riceverà 700 milioni di dollari al mese come anticipo sui 100 miliardi di dollari congelati.
#IranTalksVienna results-Extension till 1July confirmed,Iran receives $5billion of its own oil money in return for freezing nuclear program
— Nuclear Talks (@NuclearTalks) November 24, 2014
Finale di partita:
Told you I don’t like group hugs. #IranTalksViennapic.twitter.com/jmrZqRbe16
— Negar Mortazavi (@NegarMortazavi) November 24, 2014
Uno dei tweet di Rouhani a vertice concluso:
Most important achievement of #IranTalksVienna:common understanding that negotiations are the only way to a final deal,not exerting pressure
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) November 24, 2014
Il quotidiano riformista Shargh titola: “Estensione di speranza”.
#Iran Reformist “Shargh” daily front page: “Extension of Hope” via @Hassanvand #IranTalksVienna pic.twitter.com/HNb0DoxLLC”
— Golnaz Esfandiari (@GEsfandiari) November 24, 2014
23 novembre La stampa conservatrice iraniana definisce l’accordo “impossibile”. Il Dipartimento di Stato Usa invita a considerare questi messaggi con cautela. Il programma della giornata prevede nuovi incontri tra Usa e Iran. La sensazione è che Tehran voglia arrivare a un accordo politico di massima entro il 24 per poi fissare i dettagli tecnici in seguito. Per tutta la domenica si alternano cronache più o meno attendibili. Sui social media, molti iraniani propendono all’ottimismo. Più scettici gli osservatori europei e americani. La partita è sempre più a due, tra Zarif e Kerry. Per lunedì mattina è prevista una telefonata tra il presidente iraniano Rouhani e il presidente russo Putin. Domenica sera Rouhani posta una foto emblematica sul suo account Instagram: “Omid”, “Speranza”.
A photo posted by Hassan Rouhani (@hrouhani) on
Mentre il segretario di Stato Usa John Kerry twitta:
We’re continuing to chip away in Vienna. P5+1 united. #IranTalksVienna — John Kerry (@JohnKerry) November 23, 2014
22 novembre Dietrofront nella notte: Zarif e Kerry non partono più, ma rimangono entrambi a Vienna e si incontrano in un vertice di due ore. Il gruppo 5+1 avrebbe formulato una nuova proposta all’Iran, i cui dettagli non sono stati resi noti. La notizia è stata riportata dai media di Stato iraniani, nonostante la smentita da parte dello stesso ministro degli Esteri Zarif. Al di là di queste schermaglie, Teheran starebbe valutando questa proposta, con l’obiettivo di arrivare a un accordo entro il 24. Il vertice entra nel weekend decisivo, a soli due giorni dalla scadenza dell’accordo ad interim.
Iran’s media weighs in on nuclear talks in Vienna http://t.co/wlPwBuFa53 via @AFP Tehran #IranTalksVienna pic.twitter.com/mcD3Ih5kE2 — Arthur MacMillan (@arthurmacmillan) 22 Novembre 2014
Note ai margini della Storia. Uno studente iraniano che vive negli Usa lancia questo augurio via Twitter:
If the deal happens, I’ll probably be the first student abroad to do a nuclear party with his parents via skype…!#TooMuchHistoryInOneDay — Nima (@Dalainima) November 22, 2014
21 novembre Voci non confermate sostengono che Zarif sarebbe pronto a tornare in Iran per consultarsi sui negoziati ad avere – eventualmente – il via libera a sottoscrivere un accordo. Durante la preghiera del venerdì l’ayatollah Jannati ,capo del Consiglio dei Guardiani, ha ammonito i negoziatori iraniani a non “accettare umiliazioni da parte degli Usa”. Arriva a Vienna il ministro degli Esteri della Francia Laurent Fabius.
BREAKING: Iran FM @JZarif will be back to Tehran tonight for consultations on #IranTalksVienna, Iran official confirms — Shargh (@SharghDaily) November 21, 2014
20 novembre Scendono le quotazioni circa il raggiungimento di un’intesa entro il 24 novembre. Fonti diplomatiche britanniche parlano di un probabile nuovo rinvio. Fonti iraniane escludono invece un nuovo accordo ad interim. In serata arriva a Vienna il segretario di Stato Usa John Kerry. 19 novembre Secondo giorno di negoziati. Secondo il ministro degli Esteri iraniano Zarif, che l’accordo si faccia o meno, “il 24 novembre sarà comunque il giorno della vittoria nazionale”. Come dire: l’Iran farà di tutto per arrivare a un accordo, ma non svenderà la propria dignità. Il segretario di Stato Usa John Kerry rimanda l’arrivo a Vienna (da Londra) prevista per oggi. Giovedì 20 sarà a Parigi per incontrare l’omologo francese Laurent Fabius e si parla anche di un secondo incontro col ministro saudita Saud al Feisa. 18 novembre Si apre il nuovo round di colloqui a Vienna. Il clima è moderatamente ottimista.
Last round of Iran. Nuclear talks started in vienna . pic.twitter.com/ZbBvpqcHHm #IranTalksVienna — Mohammad Gharebag (@Gharebag) November 18, 2014
17 novembre Suscita curiosità l’imprevisto viaggio di un solo giorno del ministro degli Esteri di Oman a Teheran. Visto il ruolo giocato dal sultanato nel dialogo tra Usa e Iran, molti osservatori ipotizzano uno scambio di messaggi tra le parti prima dell’avvio dei negoziati a Vienna. 16 novembre Nessuna novità di rilievo, ma hanno suscitato interesse le parole del viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov a margine degli incontri al G20 in Australia:
Iran e 5+1 non sono mai stati così vicini a un accordo. C’è tutto il tempo di raggiungerlo dal 18 (giorno dell’inizio del vertice a Vienna) al 24 novembre. Bisogna solo vedere se a Teheran e Washington verranno prese le decisioni necessarie.
Significativa anche [highlight] l’intervista rilasciata a Marina Forti [/highlight] dall’ex ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, una dei firmatari di una [highlight] lettera diffusa dall’European Council on Foreign Relations [/highlight] che invita le parti al compromesso . Secondo Bonino,
un accordo in grado di affrontare in maniera pacifica ed efficace i timori degli E3+3 sulla proliferazione nucleare iraniana e di rispettare, allo stesso tempo, la sovranità e le legittime aspirazioni iraniane, è davvero a portata di mano.
14 novembre Continua a essere molto vivace l’account Twitter di Khamenei. Vivace e polemico con gli Stati Uniti e l’Occidente. In un tweet, ricorda come l’Iran sia stato vittima delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, nel silenzio pressoché totale di tutto il mondo.
Iranian nation is a victim of the use of CWs. That is why #Iran is ready to counter WMDs by all its means. 4/17/10 pic.twitter.com/CoH5HQz0Ih — Khamenei.ir (@khamenei_ir) November 13, 2014
In un video su Youtube – sottotitolato in inglese – ribadisce il diritto dell’Iran a proseguire con il proprio programma nucleare. Con l’avvicinarsi del 24 novembre, nessun messaggio è casuale. [divider] [/divider] 11 novembre In questo apparente stallo, spiccano due tweet del 10 novembre con cui la Guida Ali Khamenei esprime il pieno sostegno ai colloqui e ribadisce i punti cardine della diplomazia iraniana.
What are the features of #Iran‘s diplomacy? #IranTalks #IranTalksOman pic.twitter.com/1woZ6CdLBZ — Khamenei.ir (@khamenei_ir) November 10, 2014
Why does Ayatollah Khamenei support the #NuclearTalks? #Iran#IranTalksOmanpic.twitter.com/awJ9OxTfOg — Khamenei.ir (@khamenei_ir) November 10, 2014
Nei giorni passati si era diffusa la voce che al vertice in Oman avrebbe partecipato Ali Akbar Velayati, consigliere della Guida sulla politica estera. L’indiscrezione aveva alimentato l’ipotesi che un accordo fosse ormai imminente. Velayati non ha poi partecipato al vertice. Intanto, mentre l’accordo non è ancora raggiunto, si sprecano le analisi in vista della possibile fine delle sanzioni. Ecco un esempio:
[…] Così il quotidiano riformista Shargh ha titolato, commmentando [highlight] l’estensione dell’accordo tra Iran e gruppo 5+1 [/highlight] al 30 giugno […]