Via libera dal Comune di Teheran per le partite del Team Melli ai Mondiali di Russia 2018 trasmesse su maxischermo all'Azadi

Teheran, 12 giugno – Il comune di Teheran ha annunciato che in occasione delle partite dell’Iran ai Mondiali di Russia 2018, lo stadio Azadi’ di Teheran accogliera’ “le famiglie” che vorranno assistere alle partite.

E’ la prima volta che le donne iraniane vengono ufficialmente ammesse negli stadi di calcio, dopo anni di tacita lotta per ottenere questo diritto; negli ultimi due anni, tutti i divieti esistenti dal 1979, anno della rivoluzione islamica, sulla presenza delle donne nei luoghi sportivi, sono stati rimossi uno dopo l’altro.

Nel 2016 la FIVB, la federazione internazionale di volley ha minacciato l’esclusione dell’Iran dalle competizioni mondiali e per questo le donne hanno infine avuto il permesso di entrare nei palazzetti dello sport; da allora, quindi, possono assistere ai match di pallavvolo, basket o altri sport, ma l’unico divieto rimasto era il calcio. Negli ultimi mesi le 17 donne del parlamento iraniano avevano incontrato piu’ volte gli ayatollah nella citta’ santa di Qom dichiarando che “le donne di Teheran vogliono entrare negli stadi”.

Il messaggio politico

Non si sa in quale maniera e come sia arrivato alla fine il via libera, ma la notizia dell’ammissione delle donne allo stadio Azadi’, il piu’ grande dell’Iran con una capienza di 100 mila spettatori, dove il comune ha organizzato un maxi-schermo e cerimonie di intrattenimento in occasione delle partite dell’Iran ai Mondiali, e’ una notizia che scuote la patria dei persiani e soprattutto mette a segno un trionfo per il governo riformista di Hassan Rohani, oggi in difficolta’ per via del ritiro unilaterale di Donald Trump dall’accordo nucleare, reso pubblico l’8 maggio scorso, che ha indotto molte societa’ occidentali a interrompere i rapporti d’affari con Teheran per paura delle ritorsioni e delle sanzioni statunitensi; un qualcosa che ha intaccato parecchio il prestigio dei riformisti che invece avevano sostenuto, davanti all’elettorato, l’idea che “gli Stati Uniti” fossero un’interlocutore affidabile con cui poter firmare un accordo.

Hassan Rohani, ora, puo’ almeno sostenere di aver mantenuto perlomeno la promessa di “piu’ libertà per donne e giovani” e quella della “realizzazione dei diritti civili”.

 

Un mondiale nel segno delle donne

L’Iran esordira’ ai Mondiali col Marocco, venerdi alle ore 17 e oltre ai nordafricani ha nel gruppo Spagna e Portogallo. Il Team Melli’ (questo il nome della squadra in persiano), non ha tante chance per qualificarsi, ma a Teheran ci saranno sicuramente tantissime ragazze (l’eta’ media degli iraniani e’ di 30 anni) che per la prima volta metteranno piede in uno stadio e vivranno l’emozione di vedere una partita; per ora sul maxi-schermo, ma d’ora in poi, anche nel campo da gioco.

Davood Abbasi

Giornalista e ingegnere iraniano.

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