Sulla base di tre calendari: quello solare iraniano, quello lunare islamico e quello cristiano comunemente adottato a livello internazionale

Spesso il calendario persiano genera confusione nei non iraniani. Si intrecciano, infatti, tre calendari: quello solare iraniano, quello lunare islamico e quello cristiano comunemente adottato a livello internazionale.

Le festività islamiche seguono il calendario lunare e quindi cadono ogni anno in giorni diversi.

Quelle invece più legate alla tradizione preislamica, come il No Ruz, seguono il calendario solare.

17 GennaioMartirio di Fatima
11 FebbraioAnniversario della Rivoluzione islamica
25 febbraioNascita dell’Imam Ali
11 MarzoMabaath (inizio del magistero profetico di Muhammad
19 MarzoAnniversario Nazionalizzazione del Petrolio
20 – 24 MarzoVacanze di Noruz (inizia l’anno persiano 1400)
29 MarzoNascita dell’Imam Ali
31 MarzoNascita della Repubblica islamica
2 AprileSizdah Bedar (fine feste di Noruz)
4 MaggioMartirio dell’Imam Ali
13 MaggioEid al-Fitr
14 MaggioEid al-Fitr (Fine Ramadan)
4 GiugnoMorte di Khomeini
5 GiugnoCelebrazione rivolta del 15 Khordad (1963)
6 GiugnoMartirio dell’Imam Sadeq
20 LuglioEid Ghorban (Festa del Sacrificio)
28 LuglioEid al-Ghadir
18 AgostoTassoua
19 AgostoAshura
27 SettembreArbaeen
6 OttobreMorte del Profeta Muhammad
6 OttobreMartirio dell’Imam Hassan
7 OttobreMartirio dell’Imam Reza
15 OttobreMartirio dell’Imam Hassan Asgari
19 OttobreNascita del Profeta Muhammad
19 OttobreNascita Imam Sadeq


	
			
	
	

Antonello Sacchetti

Giornalista, blogger, podcaster, autore di diversi libri sull'Iran.

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1 comment

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  • Nei primi anni di università’,negli anni 90,il mio docente di lingua e cultura persiana,Giovanni D’Erme,disse:”il livello evolutivo di un popolo si misura dalla struttura simbolica religiosa e istituzionale,compresa quella calendariale”.
    Nel calendario iraniano,sembra di assistere in forma rapidissima a tutta la storia e cultura di 3000 anni del Vecchio Continente. Le festivita’solari dell’antico culto zoroastrismo ed avestico,le feste islamiche di tipo sunnita(nascita di Muhammad e i gli altri temi comuni anche alla shi’ia),il cristianesimo di tipo orientale diverso dall’ortodossia bizantina classica, le ricorrenze politiche che ripercorrono tutta la dinamica di guerre e neocolonialismo nella regione(da Mossadegh ai conflitti con l’Iraq socialista baathista ed altro).Se si aggiungono ,poi,le feste calendariali non riconosciute,come quelle della minoranza ebraica,delle minoranze animiste e interculturata con l’Islam dei nomadi delle zone di confine con le repubbliche asiatiche della C .S.I . ex-URSS,il quadro e ‘chiaro.Non giungiamo a dire l’affermazione entusiastica del mio docente di persiano D’Erme “ogni cosa viene dall’Iran,forse anche le civilta’precolombiane”,ma e’evidente la ricchezza culturale e intellettuale del paese Medio orientale,solo da una stringata analisi dello schema calendariale.
    Ed e’possibile che in occidente,si continui ad ignorare tutto questo aspetto,in favore della propaganda negativa ad uso geopolitico,per arrivare al caso limite dell’Italia,dove si studia la civilta’persiana malissimo e senza fondi per didattica e ricerca,ancora come appunto negli anni 90,con addirittura il Coletti fotocopiato e spillato come dizionario bilingue usato da piu’di 40 anni come unico referente di sussidio per la traduzione?

Antonello Sacchetti

Giornalista, blogger, podcaster, autore di diversi libri sull'Iran.

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