Lo straordinario documentario di Taghi Amirani porta alla ribalta documenti inediti sul rovesciamento di Mossadeq

La speranza è che venga distribuito presto anche per il pubblico italiano. Coup 53 non è solo un documentario imperdibile per chi si interessa di Iran, ma è anche un film bellissimo e appassionante. La struttura narrativa sembra quella di un giallo. Perché in effetti c’è un mistero che viene svelato in questo film e grazie a questo film.

La storia ha dell’incredibile: il regista iraniano Taghi Amirani e il montatore Walter Murch, impegnati nella realizzazione di un documentario sul golpe che nel 1953 rovesciò il premier iraniano Muhammad Mossadeq, si imbattono in materiali d’archivio nascosti da decenni. Da alcuni vecchi filmati in 16 mm e nelle trascrizioni di una vecchia serie di documentari storici della BBC, emergono le prove di come la Gran Bretagna non solo partecipò il colpo di Stato, ma ne fu il principale promotore, convincendo l’amministrazione Usa, inizialmente riluttante.

Non è un dettaglio da poco: se gli Stati Uniti hanno pubblicamente ammesso da oltre vent’anni le loro responsabilità nella cosiddetta “Operazione Ajax”, Londra continua ufficialmente a negare qualsiasi coinvolgimento.

Ho potuto vedere il film il luglio scorso nell’edizione online del Festival di Taormina.

Il 19 agosto 2020 ci saranno proiezioni online negli Usa e in alcuni Paesi europei. Ci sarebbe piaciuto “ospitare” su Diruz una proiezione in streaming ma non è stato possibile.

Per tutte le informazioni questo è il sito ufficiale: https://coup53.com/

Antonello Sacchetti

Giornalista, blogger, podcaster, autore di diversi libri sull'Iran.

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