Organizzato per la prima volta nel 1982 dal Ministero iraniano della Cultura e Guida islamica, il Fajr Film Festival è la principale rassegna iraniana di cinema – vero ponte tra la cinematografia nazionale e quella internazionale – molto nota anche all’estero. Nato per celebrare i dieci giorni intercorsi tra il ritorno dell’Imam Khomeini e la vittoria della rivoluzione islamica (1-11 febbraio 1979), il Festival è presto diventato un importante punto di riferimento cinematografico per tutto il Medio Oriente e il continente asiatico, grazie alla sua capacità di selezionare la migliore produzione nazionale e internazionale e l’assegnazione di un’articolata serie di premi, tra i quali l’ambito Simorgh di cristallo. Dal 2015, le due sezioni, nazionale e internazionale, si svolgono in momenti separati (febbraio e aprile), circostanza che ha permesso al cinema nazionale di emergere con rinnovato vigore e di usufruire di maggiore attenzione da parte della critica locale ed estera.
La rassegna, che prende il via presso la Casa del Cinema di Roma sulla base di una cooperazione con l’Istituto iraniano di cultura divenuta ormai un seguito appuntamento annuale, si apre con il film vincitore assoluto (ben 9 Simorgh) del Fajr Film Festival 2016, L’ergastolo più un giorno di Said Roustai, e prosegue con alcuni titoli tra i più interessanti delle edizioni del 2015 e del 2014. Tra questi, Pochi metri cubi di amore, delicato dramma sentimentale tra una rifugiata afgana e un giovane iraniano, e il raffinato Che ore sono nel tuo mondo?, con una insolita e bravissima Leila Hatami sullo sfondo delle atmosfere intime di una cittadina del nord dell’Iran. In programma anche Il ponte del sogno di Oktay Baraheni e Nati nel 1986, di Majid Tavakoli, un film su una generazione che sta trasformando il Paese mentre si appresta a divenirne protagonista.
FILM IN ORIGINALE CON I SOTTOTITOLI IN INGLESE
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