Nessun perdono per i fatti del 2009. Attraverso un’immagine pubblicata sul proprio sito web la Guida Ayatollah Khamenei manda un messaggio forte e chiaro a chi – all’interno del governo Rouhani e nel Paese – pensa a un colpo di spugna che cancelli la crisi post elettorale del 2009.
L’immagine rappresenta il tavolo di un giudice, con sopra una cartella di un caso giudiziario. Accanto a questa immagine, la scritta “imperdonabile”. Sulla cartella, in verde, c’è scritto 88 Fetneh. Dove 88 sta per 1388, l’anno che nel calendario persiano equivale al nostro 2009, e fetneh sta per sedizione, rivolta, tumulto, torbido, agitazione. Questi i significati attribuiti dal dizionario Coletti. È il termine con cui i conservatori hanno definito l’ondata di manifestazioni scoppiate dopo la contesta rielezione di Ahmadinejad nel 2009 e il movimento legato a Mousavi e Karroubi.
Anche il capo della polizia iraniana aveva recentemente definito “imperdonabile” la posizione giudiziaria di Mousavi ( e sua moglie Zahra Rahnavard) e Karroubi, agli arresti domiciliari –ormai da quasi tre anni.
Non è un mistero che Rouhani si era espresso a favore del rilascio dei due ex candidati e che il suo governo stesse lavorando dietro le quinte per una soluzione politica. Il politico conservatore Habibollah Asgaroladi, scomparso a novembre, aveva tentato una soluzione molto pragmatica, sostenendo che in realtà Mousavi e Karroubi non fossero i veri leader della “sedizione”.
Dal canto loro, i due non vogliono professare delle pubbliche scuse che equivarrebbero a un’ammissione di colpa.
Nonostante i filtri imposti al web (che negli ultimi giorni colpiscono anche Instagram, uno dei pochi social “liberi”), la risposta del web non si è fatta attendere.
Usando l’hashtag نابخشودنی# (imperdonabile), molti iraniani hanno cominciato a esprimere il loro dissenso su Twitter, postando commenti e immagini delle vittime della repressione del 2009 .
#نابخشودنی unforgivable pic.twitter.com/1ZaJ0Z6iyo
— Mana Neyestani (@ManaNeyestani) 28 Dicembre 2013
#لینکده: #نابخشودنی http://t.co/iRRMc7ZZcF — توییتر سیاسی (@lnkdh24) 27 Dicembre 2013
#نابخشودنی یاد جانباختگان عاشورای 88 (شش دی ماه) گرامی باد . طرح از آدام pic.twitter.com/krnSFRxBTU — spinooza (@Spinooza) 27 Dicembre 2013
#نابخشودنی، کشتن خواهر زاده مخالفته pic.twitter.com/sd1sUwvlPP
— spinooza (@Spinooza) 27 Dicembre 2013
#نابخشودنیpic.twitter.com/Gpq66Ym4zQ
— وحید (@vahidlp) December 27, 2013
L’account di Khamenei replica con un’infografica con tutti i “peccati” imperdonabili commessi dal 2009 ad oggi.
۲۲ گناه #نابخشودنی http://t.co/BONG2JYS6c pic.twitter.com/Bn1Soawjpd
— khamenei.ir (@khamenei_ir) 29 Dicembre 2013
Tutto questo alla vigilia del quarto anniversario delle proteste di Ashura 2009 (30 dicembre) che scoppiarono alla morte dell’Ayatollah dissidente Montazeri e che furono particolarmente sanguinose.