Nel 2013 la partecipazione di Hassan Rouhani all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite fu il trampolino di lancio per i colloqui che portarono all’accordo ad interim sul nucleare del 24 novembre 2013. Diverso, ma ugualmente importante, l’intervento di quest’anno.
In sostanza, il messaggio lanciato è: una soluzione sul nucleare è possibile e noi vogliamo raggiungerla. Ma basta con le sanzioni e le minacce, o sarà tutto inutile.
Che fine ha fatto Rouhani?
Innanzitutto, un piccolo mistero. L’intervento di Rouhani era il primo in scaletta per il 25 settembre. Il presidente iraniano è fotografato all’arrivo al Palazzo di Vetro, ma poi sparisce. Il programma subisce dei cambiamenti: parlano prima i rappresentanti di Ghana e Croazia. Perché questo ritardo? Sui social si scatenano le ipotesi: sta correggendo il testo del suo intervento? O è impegnato in un colloqui fuori programma?
Live tweeting
Quando finalmente arriva in aula, l’account Twitter @HassanRouhani comincia un live tweeting puntualissimo:
WATCH LIVE NOW: Addressing the 69th Session of the @UN General Assembly #UNGA69 http://t.co/EO0PHa7gFi
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) 25 Settembre 2014
Tutto l’intervento del presidente è di fatto riassunto in tempo reale. Seguendo sia la diretta streaming sia il live tweeting, ci si rende conto che in alcuni passaggi i tweet anticipano la voce del presidente. Segno che chi gestisce l’account è in possesso del testo del suo intervento. Un ottimo caso di copertura digitale di un evento istituzionale. Ecco alcuni dei punti (e dei tweet) chiave dell’intervento. Chi ha creato l’Isis dovrebbe chiedere scusa Chi ha finanziato l’Isis dovrebbe ammettere le proprie responsabilità e chiedere scusa.
Today’s anti-Westernism is the offspring of yesterday’s #colonialism. Today’s anti-Westernism is a reaction to yesterday’s #racism. — Hassan Rouhani (@HassanRouhani) 25 Settembre 2014
All those who have played a role in founding and supporting these terror groups must acknowledge their errors that have led to extremism.1/2 — Hassan Rouhani (@HassanRouhani) 25 Settembre 2014
In cerca di fiducia
Uno dei passaggi più interessanti: “In Medio Oriente ci sono politici ed élite moderate che godono del sostegno del loro popolo. Non sono né anti occidentali né filo occidentali”. Chiaro riferimento a se stesso e alla coalizione moderata che lo ha eletto presidente in Iran. E’ un messaggio chiaro: se non ci date fiducia, in Iran tornerà al potere chi è chiaramente anti occidentale.
There are moderate politicians& elites in our region who enjoy the confidence of their peoples. They’re neither anti-Western nor pro-Western
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Media occidentali istigano l’islamofobia
“Sono stupito da questi gruppi criminali che si definiscono Islamici. I media occidentali ripetono questo falso proclama che produce odio contro tutti i musulmani”.
I'm astonished these murderous groups call themselves #Islamic. Western media repeats this false claim, which provokes hatred of all Muslims
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Critiche agli Usa
Rouhani critica gli Usa per il loro comportamento in Iraq: continuare a pretendere l’egemonia nella regione è un errore strategico.
I believe if countries claiming leadership of the coalition, do so to continue their hegemony in the region, they’d make a strategic mistake
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Anche perché “la democrazia non è un prodotto che può essere importato in Oriente da Occidente”.
#Democracy is not an export product that can be commercially imported from the West to the East.
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
E la soluzione suggerita è chiara: l’Iran può svolgere un ruolo chiave nella soluzione della crisi irachena
We support any measure to promote coop b/w Islamic nations to combat extremism, threats & aggression and are prepared to play positive role.
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Un riferimento a Khatami
E al suo appello per il dialogo tra le civiltà: “Ricordiamoci che prima dell’atto criminale dell’11 settembre l’Iran invitò tutti al dialogo”.
Let’s recall #Iran had invited everyone to “#dialogue” before the criminal act of September 11th. 1/2
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Sul nucleare
Poi Rouhani entra nel vivo della questione nucleare: “Noi abbiamo intrapreso negoziati seri e onesti non a causa delle sanzioni, ma perché il nostro popolo ce lo ha chiesto”. Come dire: io sono stato eletto per questo, gli iraniani mi hanno votato proprio perché dialogassi con l’Occidente.
We placed serious & honest negotiations on the agenda, not as a result of sanctions or threat, but rather because of the will of our people
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Avanti con i negoziati
Rouhani rilancia in vista della scadenza dell’accordo ad interim (24 novembre): “Siamo determinati a continuare”.
We are determined to continue our confidence building approach and our transparency in this process. #IranTalks
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Il video integrale del discorso (doppiato in inglese)
L’accordo – dice – sarebbe un’opportunità storica per l’Occidente.
Arriving at a final comprehensive nuclear agreement with Iran will be a historic opportunity for West to show that it does not oppose 1/3
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Potrebbe essere solo l’inizio
E poi apre: “Un accordo finale sul programma nucleare potrebbe essere l’inizio di una collaborazione per la pace, la sicurezza e lo sviluppo”.
A final accord re Iran’s peaceful nuclear program can serve as beginning of collaboration aimed at promoting security, peace & development.
— Hassan Rouhani (@HassanRouhani) September 25, 2014
Per la prima volta, in una sede ufficiale, l’Iran lega la questione nucleare a una futura collaborazione “strutturale” con l’Occidente. In molti lo hanno sempre pensato ma è la prima volta che viene esplicitato in questi termini.
Rouhani non suggerisce soluzioni tecniche per superare lo stallo delle trattative, ma segna una linea rossa: noi non cediamo sul diritto all’arricchimento. Sul resto possiamo discutere. Però adesso la palla è a voi.